MONTE PIZZI
Caratteristica montagna dalla vetta frastagliata e piena di guglie. La sua posizione a ridosso del tratturo Celano-Foggia la rende particolarmente suggestiva e visibile da gran parte del territorio, in particolare dalle Frazioni Cerreto e Villa San Michele ma anche dal vicino comune di Carovilli.
Il massiccio, situato a 1373 metri s.l.m., è meta di molti visitatori che vi si arrampicano con esperti del luogo lungo i suoi canaloni. Durante la sua visita nella Provincia di Molise, nel settembre del 1824, il Re Francesco di Borbone rimase particolarmente colpito dalla inusuale bellezza di questa montagna.
IL TRATTURO
Nella rete dei principali tratturi che dall’Abruzzo e dal Molise conducono al Tavoliere delle Puglie, figura tra i più importanti il Celano-Foggia. Il Tratturo,
lungo circa duecento chilometri e largo in alcune tratte oltre cento metri, dopo aver attraversato l’agro di San Pietro Avellana, entra nel territorio di Vastogirardi, percorrendolo nel versante sud-occidentale. Dopo la zona della Frazzina, sale verso la Crocetta, passa ai piedi del massiccio di Monte Pizzi e si spinge sempre più a sud.
Un tempo nella zona di Celano e Sulmona si riunivano le greggi guidate da pastori aquilani e teramani che passando nell’agro di Vastogirardi si rincontravano con i pastori locali:“L’anziano Angelo dei Ciotola sapeva molto di loro e dai massari e dai butteri aveva notizie dei conoscenti che seguivano a poca distanza coi grandi armenti. Aveva da loro confidenze in merito ai padroni, se buoni o cattivi, o della preoccupazione dei lunghi otto mesi che dovevano passare nei casolari delle Puglie, prima di tornare a maggio ai loro monti e riabbracciare le loro spose. Erano ore di affettuosa conversazione, di incontri commoventi, per rivedersi ancora al nuovo anno, “a Dio piacendo”. (Tratto da: La mia gente – Il Comune di Vastogirardi. Mario Milano. Verona 1974.)
Se un tempo quest’autostrada verde fungeva da via della transumanza e canale privilegiato per gli scambi commerciali, oggi rappresenta uno strumento preziosissimo per lo sviluppo eco-sostenibile e turistico del territorio. Lungo il Tratturo, percorso nei secoli da milioni di armenti, si incontrano rilevanti beni naturalistici, architettonici e monumentali che si stagliano in un paesaggio
di montagne, colline e valli intercalate da fiumi e laghi. Nel 2006, per volontà dei comuni di Vastogirardi, Carovilli, San Pietro Avellana, Pietrabbondante, Chiauci, Pescolanciano e Roccasicura, nasce il Consorzio ASSO MAB, che ha come obiettivo di fondo quello di creare un’ampia area omogenea di sviluppo sostenibile, favorendo e valorizzando le risorse naturali e le attività socio-economiche presenti sul territorio, secondo le indicazioni del Programma “Man and Biosphere” dell’UNESCO. Il Progetto, che si avvale della collaborazione dell’Università degli Studi del Molise e del Corpo Forestale dello Stato, mira tra l’altro a riportare il Tratturo al suo originario aspetto, restituendogli le sue peculiarità identificative, la veduta spaziale e soprattutto assicurandone la fruibilità secondo i nuovi orientamenti della collettività. Iniziando dalle tratte che confinano con i due nuclei delle Riserve MAB di Montedimezzo e Collemeluccio, il Consorzio ha messo in atto i seguenti lavori: ricognizione e verifica dei confini con apposizione di termini, aggiornamento della cartografia, ripulitura della superficie tratturale dalle specie infestanti, interventi di regimentazione delle acque di scorrimento superficiale, recupero di antiche sorgenti, fonti ed abbeveratoi, agevolazioni per la concessione di pascolo, formazione e apposizione di pannelli divulgativi di segnaletica e di staccionate in legno in prossimità di tratte fortemente antropizzate, di intersezioni con opere viarie e di altre infrastrutture. Il Tratturo oggi si presta ad attività per escursionismo pedonale, equestre e di bicicletta, al turismo scolastico, educativo, storico e culturale, alla conservazione della biodiversità vegetale.
Questo è un sito demo e il template di questa pagina non è ancora disponibile.
Controlla se è disponibile il layout su Figma, il template HTML tra le risorse del modello o consulta il documento di architettura (OSD 65kb) per costruire il template in autonomia.
Pagina aggiornata il 09/01/2018